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Maternità surrogata (c.d. “utero in affitto”)

Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro.

Art. 12, comma 6 della Legge 19 febbraio 2004, n. 40 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita).

Legge 19 febbraio 2004, n. 40

Norme in materia di procreazione medicalmente assistita. (GU n.45 del 24-2-2004)

Art. 12, comma 6:

Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro.

Lettera al Popolo della Vita – 4

È urgente rafforzare la dimensione culturale del Movimento sulle frontiere della Bioetica e del Biodiritto. Con riferimento a questo aspetto è indispensabile il collegamento tra gli aspetti culturali e gli aspetti assistenziali: il lavoro dei CAV, insieme ai servizi Progetto Gemma e SOS Vita, alle Case di accoglienza e alle “culle”, rende credibili le parole pronunciate in ambito educativo e culturale; nello stesso tempo gli stessi CAV, Progetto Gemma e SOS Vita, si arricchiscono e si qualificano maggiormente se connessi ad iniziative che promuovono la dimensione culturale, educativa e formativa.

Leggi la lettera completa.

Rispetto della persona umana

Il Concilio Vaticano II inculca il rispetto verso l’uomo: ciascuno consideri il prossimo, nessuno eccettuato, come un altro «se stesso», tenendo conto della sua esistenza e dei mezzi necessari per viverla degnamente, per non imitare quel ricco che non ebbe nessuna cura del povero Lazzaro. Soprattutto oggi urge l’obbligo che diventiamo prossimi di ogni uomo e rendiamo servizio con i fatti a colui che ci passa accanto: vecchio abbandonato da tutti, o lavoratore straniero ingiustamente disprezzato, o esiliato, o fanciullo nato da un’unione illegittima, che patisce immeritatamente per un peccato da lui non commesso, o affamato che richiama la nostra coscienza, rievocando la voce del Signore: «Quanto avete fatto ad uno di questi minimi miei fratelli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Inoltre tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario; tutto ciò che viola l’integrità della persona umana, come le mutilazioni, le torture inflitte al corpo e alla mente, le costrizioni psicologiche; tutto ciò che offende la dignità umana, come le condizioni di vita subumana, le incarcerazioni arbitrarie, le deportazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni di lavoro, con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno, e non come persone libere e responsabili: tutte queste cose, e altre simili, sono certamente vergognose. Mentre guastano la civiltà umana, disonorano coloro che così si comportano più ancora che quelli che le subiscono e ledono grandemente l’onore del Creatore. (Cost. Past. Gaudium et Spes, n° 27)

Evangelium Vitæ

Lettera enciclica
Evangelium Vitæ
del Sommo Pontefice
Giovanni Paolo II
ai vescovi
ai presbiteri e ai diaconi
ai religiosi e alle religiose
ai fedeli laici e a tutte le persone
di buona volontà
sul valore e l’inviolabilità
della vita umana