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«I giudici di Milano negano la madre per via giurisprudenziale»

«Lasciano sconcertati le farneticanti motivazioni con le quali il Tribunale di Milano ha imposto al Comune di Milano di trascrivere l’atto di nascita di due gemelle ottenute da utero in affitto in California e portate in Italia da una coppia di due uomini», dichiara Massimo Gandolfini, leader del Family Day.

«Nel sostenere che non ci sono dati che attestino la rilevanza dell’orientamento sessuale dei genitori per la crescita dei bambini, i giudici fingono di non sapere che questo c’entra poco o nulla con il fatto che la madre viene negata per via giurisprudenziale», prosegue Gandolfini. «Peraltro, le ricerche scientifiche sul ruolo fondamentale delle figura materna nella crescita e nella strutturazione della personalità di qualunque bambino esistono, eccome! Non si sostituiscano quindi i giudici al legislatore e a decenni di ricerca sulla biologia, la psicologia e l’antropologia umana».

Commento di Mario Adinolfi:

A Milano seconda sentenza in pochi giorni pro utero in affitto. Due uomini hanno comprato due ovuli di una giovane donna che per soldi in condizioni di necessità si è fatta depredare, li hanno fecondati ognuno con il suo seme, hanno affittato l’utero di un’altra donna che sempre per necessità ha partorito le due bimbe, che i due uomini acquirenti hanno fatto in modo non avessero alcun contatto con la madre e i giudici di Milano dicono che si può fare, che quelle bimbe non hanno nessuna mamma ma in virtù della transazione commerciale hanno due papà. Perché fanno sentenze così platealmente contro la legge? Perché il 6 novembre scorso il pg di Cassazione ha chiesto la cancellazione delle sentenze pro utero in affitto e la Cassazione deciderà entro dicembre. I magistrati ideologizzati vogliono orientare la decisione della Cassazione. Ma un popolo resiste in nome del diritto dei bambini ad avere la mamma.